Cenacolo

Il Circolo della Giumenta Imbalsamata ha come scopo la promozione e la diffusione della conoscenza della “bassa” e della alta cultura equestre, che in Italia sono state colpevolmente lasciate decadere e che sono state sostituite dalle nuove mode lalliste provenienti dall'estero.

I componenti del “Circolo” condividono amore e rispetto per il cavallo, la base comune a tutti i veri cavalieri di tutti i luoghi e di ogni tempo.

Il “Circolo” è a numero chiuso, si accede per esplicito invito del Direttorio o per richiesta di adesione da parte dell'interessato che è valutata ed – eventualmente – accettata.

I Partecipanti al cenacolo danno il loro contributo in forma libera, gratuita e volontaria, lo scopo è favorire la diffusione culturale e migliorare le conoscenze del “pubblico pagante” del web che può chiedere spiegazioni e domandare di trattare argomenti specifici seguendo modalità offerte a parte.

Col tempo - speriamo - che si formerà un archivio ben delineato quale punto di riferimento dove - chi vuole - potrà accedere facilmente a temi specifici di suo interesse.

Tenteremo – da un lato - di riesumare la cultura dei carrettieri, dei cavallari, degli uomini di cavallo di un tempo e – dall'altro lato - di diffondere il pensiero dei Grandi Cavallerizzi da Xenophon a Oliveira.

Tutto questo dibattendo temi specifici affrontati da diversi punti di vista, infatti, i componenti del cenacolo sono di differenti orientamenti equestri ma tutti avranno pari dignità di espressione a patto che seguano le poche semplici norme che andiamo ad esporre, queste:

si affronta un argomento alla volta.
Mai andare O.T.
Il tema, una volta sviluppato, va sintetizzato, concluso e archiviato.
Assolutamente vietati gli attacchi personali e le provocazioni.
Chi devia da queste semplicissime regole viene cacciato immediatamente a calci in culo.

sabato 12 novembre 2016

Voce13

Esperienze dirette.

Il vostro affezionatissimo ricorda che da bambino usava due fischi: quello di famiglia e il fischio della banda... della banda di monelli alla quale appartenevo.
Ogni carrettiere aveva la sua serie di campanelli e cianciane che - assemblate assieme - producevano un suono unico, tant'é che, tra le decine di carri che passavano, mia nonna e gli altri famigliari sapevano perfettamente quando era quello di suo marito che arrivava,

Alla stessa maniera, la gente di cavalli, aveva i classici suoni, coi quali si comunica collo lallo, "personalizzati" per provincia, insomma, la comunicazione sonora, quando l'uomo viveva in simbiosi cogli animali, era importantisima i sussurratori ci son sempre stati son sempre esistiti.

Come abbiamo visto, sia gli etologhi che i grandi addestratori dicono che il lallo è in grado di capire qualche centinaio di parole/di suoni, il vostro affezionatissimo molto più modestamente ne ha insegnate al suo lallo solo alcune, eccole:

raganella - avanti
OHH - rallenta
LA' - fermo/fermati
bra bra - passo di squola
su su - passo spagnuolo
pssoohh - passo
tro tro - trotto
HOP HOP - passage
glop glop - galoppo
cush cush - sdraiati
EEEEEHHH - terribil voce
oooohhhhh - voce soave
a posto - campo
ALE' - levata
mucimuci* - passi indietro
cambio - fai dietrofront
tò tò - prendi le delicatessen
GGRRRR - attento che mi sto incazzando

*mucimuci è quel suono che si fa per chiamare il gatto... dei "bacetti" schioccati senza soluzione di continuità.


Dunque, il lallo capisce il tono ma - col tempo - anche le singole parole, basta differenziarle bene e ripeterle ostinatamente assieme agli aiuti convenzionali, questa è la tecnica che ho sempre usato.

Inoltre, la comunicazione verbale praticata da terra, può essere usata - con ottimi risultati - anche  dalla sella, specialmente per arie particolari, mentre, le posture parrellate, le pressioni degli occhiacci - una volta in groppa allo lallo - non servono più, sono inutilizzabili.

Alcuni giorni, fa il vostro affezionatissimo, ha fatto un esperimento.

Confesso che non ho alcuna esperienza di attacchi e di tecniche per far lavorare i lalli in campagna o nei boschi ma ho una piccola capacità nel condurre un lallo alle redini lunghe.

Una reminiscenza mi è sorta da antigui ricordi d'infanzia: la lettura dei libri di Jack London... Buck, il Klondike, la febbre dell'oro, i lupi, le mute e dei cani... con un paio di clic ho trovato questo. il codice (inglese) che si usa per condurre una muta si cani da slitta:

GO oppure HIKE = (pronuncia GO/HAIK), VIA! PARTENZA!  

STAY                   = (pronuncia STEI), stare fermo  
LINE                   = (pronuncia LAIN), stare in linea col muso rivolto in avanti e tenendo 
                             la "tug-line" ben tesa (in corsa come da fermo)  
GEE                    = (pronuncia GI), destra  
COME GEE          = (pronuncia CAM GI), inversione a 180 gradi a destra  
HAW                   = (pronuncia HA), sinistra  
COME HAW         = (pronuncia CAM HA), inversione a 180 gradi a sinistra  
AHEAD               = (pronuncia EHED), diritto, avanti - nel caso di un incrocio o di sorpassi  
TRAIL                 = (pronuncia TREIL), PISTA! Prima di un sorpasso.  
EASY                  = (pronuncia IISI, s di rosa), rallentare!  
WHOA                = (pronuncia UOOò), FERMA! STOP!  

Forse non lo sapete, ma il mio lallo ha la navicolite, e - stranamente - non può lavorare a meno che non gli faccia indossare dei ferri particolari con solette particolari; siccome ho deciso di metterlo in pensione, l'ho lasciato scalzo e ho notato che col riposo/l'inattività è migliorato moltissimo, tant'è che -a volte - sembra che sia "guarito", spero che col tempo possa fare - da scalzo - delle tranquille promenades e leggieri exercitii,* per ora, appena forzo un pochino comincia a marchicchiare, dunque, desisto e mi limito ad un leggiero lavoro alle redini lunge.

(*Speranza vana, l'episodio in essere risale a qualche anno fa, ora il lallo è latino ma perché è ferrato in maniera particolare, scalzo appena forzavo un pochino cominciava a claudicare.)

Dunque, ero al passo dietro le chiappe del Caimano, mi son ricordato del linguaggio per i cani da slitta e che per andare a sx si dice giii per andare a dx si dice aaa, dunque, ho comiciato ad usare la voce abbinata all'azione delle mani: gi e aaa...aaa e gi mi son fatto una cinquantina di metri dando una decina di comandi associati, dopo di che, son stato fermo colle mani e ho usato solo gi e aaa - aaa e gi,  il Caimano ha risposto come e meglio di un husky groelandese di vecchia esperienza.